L’uomo, in base a quanto stipulato dalla Dichiarazione dei diritti umani, gode di diritti naturali, e diritti sanciti sulla base della sopravvivenza della persona, e definiti appunto personali.
I diritti naturali sono: il diritto alla nascita (ad avere nome e cognome), il diritto alla vita, il diritto alla salute,il diritto alla morte.
Tra i diritti personali occorre citare il diritto alla libertà individuale, alla libertà religiosa, il diritto al lavoro, e il diritto alla privacy.In Italia questi diritti sono riconosciuti, oltre che dalla Dichiarazione sopra citata, alla quale l’Italia aderisce in pieno, anche dalla Costituzione.
Nello specifico possiamo trovare tali diritti nell’art. 3 che , cito testualmente, dice: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso di razza, di lingua, di religione di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali."
L’italia, come paese civile, garantisce i diritti all’uomo, lo tutela e lo rispetta, qualunque sia il suo pensiero politico, la sua razza, o la sua religione.
O meglio, ed è qui la provocazione, garantirebbe tali diritti, perché si ha come l’impressione che a volte, la costituzione e la Dichiarazione vengano dimenticate, o quantomeno volutamente contrariate.
Ci chiediamo se ad oggi, in Italia, esista veramente la pari dignità sociale, e l’eguaglianza di fronte alla legge, o se invece esistono cittadini che sono trattati in un modo di fronte alla legge, ed altri trattati in un modo diverso.
Ci chiediamo se la sessualità sia oggi tema di eguaglianza di diritti, o non lo sia.
Ci chiediamo se esista ancora il diritto per un uomo di emigrare in un paese straniero, di essere accolto, di essere rispettato.
O se invece è un suo diritto essere discriminato, insultato, emarginato.
Mi chiedo se esista il diritto alla salute e ad essere curato, o se è lecito per un medico dover obbligatoriamente denunciare che si fa curare e non è cittadino italiano.
Sia chiaro: una cosa è il reato di clandestinità, e come tale va punito.
Una cosa è il diritto alla salute, e va gestito come tale!
Ci chiediamo quindi, se ad oggi sia possibile essere veramente liberi ed eguali, e godere degli stessi diritti, o se qualcuno ne debba godere a prescindere, ed altri debbano non goderne mai per la loro religione, il loro colore della pelle, la loro diversità d’opinione.
Sia chiaro, l’Italia è un paese fortunato, dove il diritto vige, esiste e viene tutelato, ma dove talvolta viene dimenticato od oltraggiato.
Esisteranno sempre persone che disprezzeranno altre persone, o forme di discriminazione, qualsiasi essa sia.
Ma fin quando queste forme di maleducazione, per non dire di peggio, restano circoscritte ai singoli individui che se ne rendono colpevoli, la riflessione meritevole è relativa allo stesso soggetto, ma quando è un governo di un paese civile a rendersene protagonista, merita una riflessione più ampia, ed un attenta analisi della situazione.
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