lunedì 18 maggio 2009

LESTO: PER IL ROTTO DELLA CUFFIA!

E' uscito il nuovo film di Gassenfondo: Lesto:per il Rotto della Cuffia!
Da domenica 17 Maggio Lesto sarà visionabile sul sito http://www.gassenfondo.altervista.org/.
Il film è la parodia di Speed del 1994 con Keanu Reeves e Sandra Bullock.
La regia è di Giovanni Mirri, la sceneggiatura di Giovanni Mirri e Marta Beneforti, gli interpreti sono Federico Sgrilli, Marta Beneforti, Giovanni Mirri, Raffaele Totaro, Ivan Magrini, Tommaso Nicolai, Fabrizio Bongi.
Buona visione!

lunedì 11 maggio 2009

PROBLEMA SICUREZZA IN ITALIA: QUALCUNO SI E’ SCORDATO LA MAFIA E LA CAMORRA!

Il Governo Italiano (mi fa quasi senso chiamarlo Governo Italiano, lo chiamerò quindi il Governo di Silvio Berlusconi, per distinguermi), ha giustificato le affermazioni del Presidente del Consiglio (anche questo mi fa senso, lo chiamerò solo Silvio Berlusconi) contro l’immigrazione come la “lotta alla criminalità per garantire sicurezza in Italia”.
Come se il problema sicurezza in Italia fosse solo colpa dell’Immigrazione e degli Immigrati.
E’ vero che molti extracomunitari delinquono, ma non tutti, e le colpe di qualcuno non possono mai ricadere, e non devono mai ricadere sull’intera comunità.
Come quando negli anni’50 negli Stati Uniti, quando gli immigrati eravamo NOI (anche se qualcuno fa finta di non saperlo), apostrofavano gli Italiani come mafiosi!
Una parte degli Italiani era mafiosa, ma c’era anche tanta brava gente!
A proposito di Mafia, come mai non sento mai parlare il Governo di Silvio Berlusconi di lotta alla criminalità organizzata italiana per garantire sicurezza ai cittadini?Come mai non percepisco una sola parola di lotta alla Mafia, alla Camorra, alla Ndrangheta, alla Sacra Corona Unita, come mai la lotta alla sicurezza è solo lotta all’immigrazione?
Credo sia opportuno sottolineare che la sicurezza in Italia passa soprattutto dalla distruzione della criminalità organizzata italiana, altrimenti è inutile fare ronde e falsi proclami.
Signor Berlusconi, rifletta anche su questo!

BERLUSCONI: “NON VOGLIAMO UN’ ITALIA MULTIETNICA” PROSSIMO PASSO: DIVIETO AGLI IMMIGRATI DI ENTRARE IN BAR E RISTORANTI!

“Non vogliamo una Germania ed un mondo pieno di uomini che non sono Ariani!Dobbiamo salvaguardare la razza Ariana dall’inquinamento ebraico!”Ricordano qualcosa queste parole?Sono parole di Adolf Hitler alla vigilia della deportazione ed uccisione di 6 milioni di ebrei, alla vigilai della promulgazione delle leggi razziali sottoscritte anche dall’Italia, tramite il Partito Fascista di Benito Mussolini.
Era il 1938, da allora sono passati 71 anni, ma qualcuno in Italia e nel resto del mondo, non ha ancora capito niente!
Come è possibile che un Presidente del Consiglio di un paese civile come l’Italia faccia certe affermazioni?
Come possiamo tollerare che si possa dire nel 2009: “non vogliamo un’Italia multietnica!”
Dopo questa affermazione, e dopo la proposta della Lega di riservare posti in autobus solo ai cittadini italiani, mi aspetto dal Governo la promulgazione di nuove leggi razziali, con le quali vietare agli extracomunitari di entrare nei ristoranti dove mangiano i bianchi, di entrare nelle scuole frequentate dai bianchi, di utilizzare i mezzi di trasporto che utilizzano i bianchi, di entrare anche solo in contatto con qualsiasi ambiente frequentato dai bianchi.
Mi aspetto, dopo le ronde, la deportazione degli extracomunitari in un luogo sicuro, dove potranno tranquillamente essere fatti sparire, mi aspetto che si instauri l’Apartheid anche in Italia.
Ho esagerato nelle mie riflessioni?Può darsi, ma forse ad esagerare veramente non sono io, ma è il Governo Italiano.

lunedì 4 maggio 2009

UN’ANOMALIA TUTTA ITALIANA…

La candidatura di Silvio Berlusconi alle Europee è una notizia di una gravità assoluta, poco sottolineata dai mass media, specie da quelli di sua proprietà, e poco denunciata dall’opinione pubblica, troppo assoggettata allo strapotere berlusconiano.
Ebbene, la sua candidatura, al pari di quella di Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori, è una chiara e lampante presa in giro degli elettori, senza mezzi termini.
Silvio Berlusconi si candida per un posto che non può ricoprire per legge, chiede un voto per un ruolo che non può svolgere, attira alla sua lista, piena di ciarpame senza pudore (definizione di Veronica Lario in Berlusconi), voti con il suo nome e la sua candidatura, che sarebbe costretto a lasciare un’ora dopo la sua elezione.
Ebbene, questa è un’anomalia tutta italiana, o meglio tutta Berlusconiana, perché in nessun altro paese europeo il presidente del Consiglio si candida alle europee.
Quando la notizia della candidatura è rimbalzata in Europa, il cancelliere tedesco Angela Merkel, il presidente francese Sarkozy, ed altri capi di stato hanno sottolineato l’assurdità di tale scelta, e letteralmente si sono stupiti quando un giornalista italiano ha chiesto loro se avessero intenzioni di candidarsi al pari del loro collega italiano.“Ce ne pas possible!” , ha risposto Sarkozy, appunto non è possibile in nessun altro paese europeo, tranne in Italia.
Nessun leader europeo penserebbe mai una cosa cosi’ assurda, tranne quello italiano.
Non si può rimanere in silenzio di fronte all’ennesima presa in giro di Silvio Berlusconi ai danni del popolo italiano, e dobbiamo denunciare la candidatura di Silvio Berlusconi ed Antonio Di Pietro alle europee come un’irregolarità.

I DIRITTI UMANI

Mi preme fare una riflessione sui diritti di cui l’uomo gode.
L’uomo, in base a quanto stipulato dalla Dichiarazione dei diritti umani, gode di diritti naturali, e diritti sanciti sulla base della sopravvivenza della persona, e definiti appunto personali.
I diritti naturali sono: il diritto alla nascita (ad avere nome e cognome), il diritto alla vita, il diritto alla salute,il diritto alla morte.
Tra i diritti personali occorre citare il diritto alla libertà individuale, alla libertà religiosa, il diritto al lavoro, e il diritto alla privacy.In Italia questi diritti sono riconosciuti, oltre che dalla Dichiarazione sopra citata, alla quale l’Italia aderisce in pieno, anche dalla Costituzione.
Nello specifico possiamo trovare tali diritti nell’art. 3 che , cito testualmente, dice: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso di razza, di lingua, di religione di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali."
L’italia, come paese civile, garantisce i diritti all’uomo, lo tutela e lo rispetta, qualunque sia il suo pensiero politico, la sua razza, o la sua religione.
O meglio, ed è qui la provocazione, garantirebbe tali diritti, perché si ha come l’impressione che a volte, la costituzione e la Dichiarazione vengano dimenticate, o quantomeno volutamente contrariate.
Ci chiediamo se ad oggi, in Italia, esista veramente la pari dignità sociale, e l’eguaglianza di fronte alla legge, o se invece esistono cittadini che sono trattati in un modo di fronte alla legge, ed altri trattati in un modo diverso.
Ci chiediamo se la sessualità sia oggi tema di eguaglianza di diritti, o non lo sia.
Ci chiediamo se esista ancora il diritto per un uomo di emigrare in un paese straniero, di essere accolto, di essere rispettato.
O se invece è un suo diritto essere discriminato, insultato, emarginato.
Mi chiedo se esista il diritto alla salute e ad essere curato, o se è lecito per un medico dover obbligatoriamente denunciare che si fa curare e non è cittadino italiano.
Sia chiaro: una cosa è il reato di clandestinità, e come tale va punito.
Una cosa è il diritto alla salute, e va gestito come tale!
Ci chiediamo quindi, se ad oggi sia possibile essere veramente liberi ed eguali, e godere degli stessi diritti, o se qualcuno ne debba godere a prescindere, ed altri debbano non goderne mai per la loro religione, il loro colore della pelle, la loro diversità d’opinione.
Sia chiaro, l’Italia è un paese fortunato, dove il diritto vige, esiste e viene tutelato, ma dove talvolta viene dimenticato od oltraggiato.
Esisteranno sempre persone che disprezzeranno altre persone, o forme di discriminazione, qualsiasi essa sia.
Ma fin quando queste forme di maleducazione, per non dire di peggio, restano circoscritte ai singoli individui che se ne rendono colpevoli, la riflessione meritevole è relativa allo stesso soggetto, ma quando è un governo di un paese civile a rendersene protagonista, merita una riflessione più ampia, ed un attenta analisi della situazione.